LEGGENDE NAPOLETANE
, eretto nel busto, ma camminava con la testa curva e mormorando certe sue frasi, in un linguaggio strano che niuno poteva comprendere. Egli abitava
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sulla pietra le sue conchiglie, mette l'arena nei cortili, lasciandovi la verde e lucida piantagione delle sue alghe. Di notte il palazzo diventa nero
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vestito, che fu di porpora, copre le belle membra; ora ella è gaia, ma spera solo dalle piogge benefiche il lavacro, che terge le sue strade nere e sporche
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state decise le sorti del popolo napoletano. Le onde sue melanconiche hanno dovuto mormorare per molto tempo: Corradino, Corradino. Le onde sue
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giorno passava fra l'amo e le reti, lieto quando la pesca era abbondante, incollerito quando la tempesta che intorbida le acque, rendeva inefficace le sue
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digradavano lievemente nel mare; scacciò le sirene e vi mise le sue bellissime schiave. Fu un pianto solo per le grotte di corallo tra le alghe verdi; e
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foglie, che vela il volto divino, che molce la passione delle sue nozze nell'ombre discrete nei placidi silenzi, nei recessi ignoti. È nell'immenso
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questo uomo strano, come vestiva, che cosa mangiava, quali erano le sue abitudini ed in che consisteva la sua stranezza. Uditemi tutti attentamente che
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, studiò lungamente, tentando e ritentando ogni giorno prove novelle, sbagliando, ricominciando da capo, consumando le sue notti, il suo denaro ed il
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lunghi lavori delle sue donne sul broccato d'oro, alle trine di lucido filo d'argento, agli arazzi istoriati, andando da un telaio all'altro
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ingoiato, trovolto. Era singolarmente bello Aldo, un fascino irresistibile vibrava nella sua voce armoniosa, le sue parole struggevano come fuoco